Tracklist
Lato A
1. Dancing With The Moonlit Knight
2. I Know What I Like(In Your Wardrobe)
3. Firth Of Fifth
4. More Fool Me
Lato B
1. The Battle Of Epping Forest
2. After The Ordeal
3. The Cinema Show
4. Aisle Of Plenty
Siamo nel 1973, dopo due capolavori come Nursery Cryme e Foxtrot, ne arriva un terzo Selling England By The Pound da parte dei Genesis: cinque geni che regalano al pubblico atmosfere e melodie originali e mai banali. Il gruppo formato da Peter Gabriel alla voce, Tony Banks alle tastiere, Mike Rutherford al basso e alla chitarra, Steve Hackett alla chitarra e Phil Collins alla batteria e ai cori mette firma a questo capolavoro che li confermerà come una delle band più tecniche del panorama della musicale in generale e, ovviamente, del rock progressivo.
Si parte con "Dancing With The Moonlit Knight", dove ad aprire il pezzo è la voce di Gabriel accompagnata da arpeggi di chitarra raffinati, poi entra in scena anche Banks con il pianoforte e poi anche lievemente anche la batteria di Collins. L'atmosfera del pezzo si alza con riff sublimi, ed accelera con un Banks e un Hackett fanno duellare i loro strumenti, infine la canzone cala fievolmente in un arpeggio finale accompagnato dal flauto.
"I Know What I Like", singolo che promuove l'album, è più lineare ed orecchiabile rispetto alla precedente, il pezzo incomincia con effetti che sembrano emulare un tagliaerba, poi il parlato di Gabriel ed uno stacco di batteria fa iniziare la prima strofa cantata da Gabriel. Il ritornello, che difficilmente si dimentica, è cantato alla grande a due voci da Phil e Peter, accompagnati dal sintetizzatore di Banks. Le chitarre sono semplici ma non banali, con quell'effetto orientaleggiante. Il pezzo termina con la melodia del flauto di Peter e con la stessa emulazione del tagliaerba iniziale.
"Firth of Fifth" è, senz'ombra di dubbio, la chicca dell'album, la quale spazia tra momenti di follia da parte di Banks e Hackett e momenti di pura epicità da parte di Gabriel; Collins e Rutherford accompagnano il tutto alla perfezione. Da segnalare anche la melodia centrale del flauto suonata alla grande da Peter. Il pezzo ruota su se stesso alla fine, riproponendo prima il cantato di Gabriel, accompagnato da tutti gli strumenti, e poi la melodia iniziale.
Il quarto pezzo, "More Fool Me" è una ballad cantata da esclusivamente Collins che non prende nemmeno parte alle percussioni, lasciando suonare solo le chitarre. Il motivo per cui Gabriel non ha voluto partecipare alla registrazione del pezzo è perché la riteneva banale e la odiava, forse perché troppo smielata, caratteristica dei pezzi dei futuri Genesis e di Collins da solista, ma "More Fool Me" ne è nettamente al di sopra.
Il lato B si apre con "The Battle Of The Epping Forest", la quale inizia con una marcetta e poi cambia totalmente con l'ingresso di Gabriel alla voce, la cui interpretazione del lunghissimo testo è davvero sublime e prende quasi tutti e 10 minuti della canzone. Anche gli strumenti non sono da meno, ovviamente.
"After The Ordeal" è un ottimo pezzo strumentale, che inizia con melodie ed atmosfere quasi baroccheggianti, passando ad un'atmosfera più moderna e leggera.
"The Cinema Show", a mio avviso, è la seconda chicca dell'album: arpeggi e motivi solistici al punto giusto, Collins nei tempi dispari ci sguazza e Gabriel ci da un'altra prova di un'ottima interpretazione vocale. Regna un'atmosfera alquanto delicata e raffinata nella composizione, tutto dovuto appunto alle chitarre, voci, flauto e ritmiche nette e precise. La fine del pezzo è dominata dai motivi solistici delle tastiere di un Banks eccellente e ispirato, i quali sfociano, accompagnati dalle chitarre e dalle percussioni, nella traccia finale.
"Aisle Of Plenty" è un'esecuzione corale e corta, che riprende le melodie di "Dancing With The Moonlit Knight", facendo sembrare l'opera un serpente che si morde la coda.
Insomma questo è un disco da avere a tutti i costi, se avessi un giradischi comprerei senz'altro l'LP per sentirlo come Dio comanda. Un disco che trovo attuale, eterno ed innovativo, per quello che offre.
Ah se fosse stato fatto un disco così ai giorni nostri...
Voto opera
10/10
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